Le lampade presenti sul mercato pur mantenendo in alcuni casi le stesse caratteristiche elettrice, dispongono di differenti attacchi. In questa scheda ne illustreremo alcuni tra i più comuni.
Sarà utile individuare il tipo di attacco prima dell'acquisto della nostra lampada di ricambio, evitando errori nella scelta dei prodotti in self service o l'utilizzare mille parole per descrivere al venditore l'attacco della nostra lampada.
A sinistra: attacco E27. Il più comune attacco a vite, la larghezza e la lunghezza quasi di pari rapporto, danno un profilo quadro all'attacco.
A destra: attacco E14. Come il precedente anche questo attacco è a vite e facilmente riconoscibile, il suo rapporto tra lunghezza e larghezza è doppio e assume un profilo rettangolare.
Entrambe i tipi di attacchi sono utilizzati su lampade funzionanti a 230 volt.
A sinistra: attacco GU10. Utilizzato su lampade con alimentazione 230 volt. Innestato nella femmina del portalampada, con meno di 1/4 di giro orario si ottiene la connessione elettrica e il blocco meccanico. A destra: attacco GU5.3 o MR16. Utilizzato su lampade con alimentazione a bassissima tensione (12- 24 volt). Facilmente confondibile con l'attacco GU4 o MR11 che ha i contatti più Ravvicinati.
Due esempi di attacco R7s. Utilizzato per la connessione di lampade alogene ed anche per alcune speciali lampade fluorescenti compatte con alimentazione a 230 volt. Contrariamente alle precedenti lampade specificare il tipo di attacco non basta. In base alla potenza della lampada varia anche la lunghezza del tubo e quindi la distanza degli attacchi. Le due misure più utilizzate sono 78mm (a sinistra) e 117mm (a destra). Ad esempio la 78mm è disponibile con potenza, 48w 80w 120w. La 117mm disponibile con potenza 80w 120w 400w.
Fonte:Aggiustatutto.it